3 cose da accettare in Repubblica Dominicana

Agli extracomunitari che arrivano in Italia, nel nostro Paese, si dice che si devono adeguare alla nostra cultura e alle nostre abitudini e non viceversa. E ci opponiamo, per esempio, alla realizzazione di moschee e alla abolizione del crocifisso in classe, torto o ragione. Però intanto gli italiani residenti all’estero, per esempio a Bayahibe, in Repubblica Dominicana, hanno imposto tutto o quasi tutto dell’Italia: cultura, abitudini, e soprattutto prezzi. Ci sono cose però che non si possono e non si devono cambiare, ma che invece si devono accettare. Ecco 3 cose da accettare in Repubblica Dominicana.

Bayahibe: l’Italia in miniatura

A Bayahibe ci ho vissuto un anno e se sapevo che era una piccola Italia avrei scelto un’altra località. O, meglio, ci sono pro e contro.

Da una parte, può far piacere all’estero trovarsi in mezzo ai connazionali, dall’altra, stando in mezzo a più italiani che locali, si rischia di non vivere in toto il Paese ospitante. E stare a Bayahibe è come stare in Italia, e per certi aspetti non nella sua sfaccettatura più bella.

Innanzitutto, a Bayahibe ci sono appunto più italiani che dominicani e anche se vengono fatte pagine sui social dove in apparenza tutti sono amici e si vogliono bene, la realtà è molto, molto diversa. Poi gli italiani hanno imposto prezzi come quelli italiani, a volte più alti (un caffè espresso lo pago meno a Milano, motivo per cui ho iniziato a bere quello dominicano, oltretutto buonissimo). Per quanto mi riguarda, non avevo lasciato l’Italia per ritrovarmi in un’altra Italia.

Oltretutto, in questo modo non conosci e non ti godi la Repubblica Dominicana, che è ben diversa da Bayahibe, perché sei in un paesino italiano fatto di italiani che vogliono imporre tutta la cultura italiana. Ma ha senso lasciare l’Italia per ritrovarsi in un’altra Italia? No. E infatti sono tornata nella mia patria. Detto ciò, Bayahibe è un paesino molto bello, da visitare assolutamente, e la sua costa è tra le più belle dei Caraibi.

3 cose da accettare in Repubblica Dominicana

Secondo me, quando decidi di vivere all’estero devi accettare la cultura del Paese che ti ospita. Civilizzare non vuol dire italianizzare, ma apportare servizi mancanti o migliorare quelli esistenti, come sanità e scuole. Ecco tre cose che caratterizzano la Repubblica Dominicana e che ti devi impegnare ad accettare. Senza, non sarebbe la Repubblica Dominicana. 

1) Gua gua: o l’accetti o non ci sali!

Una volta, di buon mattino, ho preso la gua gua, il tipico trasporto pubblico dominicano (per approfondire leggi Come muoversi a Santo Domingo: i mezzi di trasporto). Non ha fermate prestabilite, a parte qualche eccezione. Ti raccoglie per la strada e se sei già sopra puoi scendere quando e dove vuoi. Così salgo e dopo di me una coppia italiana, di una certa età. I tipici pensionati che vanno ai Caraibi per svernare o godersi appunto la pensione con tanto di puzza sotto il naso, pensando di essere padroni di cosa lo sanno solo loro. La sciura, come si direbbe a Milano, si siede vicino a me e inizia a litigare prima con il marito, che non vuole vicino, perché, lei, sulla gua gua (dove ci devono stare in teoria quattordici persone, in realtà anche più di venti) vuole stare comoda, e poi con il driver sostenendo che, nel chiudere la porta, le aveva pizzicato le gambe. Insomma, il breve viaggio era iniziato proprio male. La sciura nel tragitto verso il Dominicus ha continuato a litigare con il marito sottolineando che non sopportava più la gua gua. Durante il tragitto, come da prassi, la gua gua raccoglie altre persone, che ovviamente dovevano sedersi. La sciura non ne voleva sapere di spostarsi, perché voleva stare comoda. Allora un dominicano le ha fatto notare che a Santo Domingo si va in gua gua e che su un sedile da due stanno quattro persone, invitandola, se non si spostava e continuava a lamentarsi, di scendere e prendersi un taxi. Se decidi di vivere all’estero anche per un breve periodo è bene accettare la cultura del Paese che ti ospita, altrimenti è meglio stare a casa propria. E pensare che io la gua gua la trovo divertentissima.

2) Galli, questi (s)conosciuti

Repubblica Dominicana, rappresentano anche, purtroppo, un patrimonio economico perché usati per combattimenti. Per questo scrivo sempre di valutare bene il Paese che si sceglie o almeno accertarsi che vicino alla casa presa in affitto o acquistata non ci sia un allevamento di galli! Quando andavo spesso in Egitto per imparare l’arabo sono stata ospite una volta a casa di un amico che viveva in un quartiere benestante del Cairo. Ma vicino a una moschea e a una famiglia che aveva una pecora. La pecora belava praticamente 24 ore su 24, e alle 5 del mattino c’era il richiamo del muezzin. In pratica le mie erano delle nottate e delle mattinate. Pazienza. Se uno vuole vivere altrove e conoscere bene la cultura del Paese deve accettare tutto, le cose belle e le cose fastidiose. Al massimo, la prossima volta, avrei scelto un’altra sistemazione.

3) Musica a go-go

La Repubblica Dominicana è la culla della bachata e del merengue. La musica si sente dalla mattina alla sera, ovunque e a toni piuttosto alti. È la Repubblica Dominicana. Ed è bella così. Ma ogni tanto qualche italiano si lamenta perché non riesce a dormire. Che tristezza. Magari anche in Italia ci si potesse muovere e lavorare a suon di bachata! Quindi metti in conto anche questo aspetto e al massimo scegli un’abitazione lontana dai colmados e locali.

Come entrare e uscire dalla Repubblica Dominicana

Svolta digitale per l’ingresso e l’uscita in e dalla Repubblica Dominicana: i viaggiatori devono compilare, tramite un link dedicato (lo trovi sotto), un formulario prima della partenza, in linea con l’accordo di collaborazione firmato dai Ministeri del turismo, della Sanità pubblica e dalle Direzioni della dogana e della migrazione.

Il modulo da compilare per la registrazione è disponibile sul sito della Migrazione del Governo della Repubblica Dominicana e deve essere compilato prima della partenza. Una volta completato, si otterrà un codice QR che verrà scansionato dalle autorità al porto di entrata o dalle compagnie aeree al momento del check-in.

Il modulo può essere compilato in qualsiasi momento, dall’acquisto di un biglietto aereo a prima dell’imbarco. Gli aeroporti dominicani forniranno connessione internet gratuita in modo che i passeggeri, che non lo hanno compilato prima del volo, possano farlo quando arrivano nel Paese.

Se vuoi organizzare una vacanza in Repubblica Dominicana, contattami, come travel designer esperta della destinazione sarò lieta di aiutarti.

cose da accettare in repubblica dominicana

Restiamo in contatto!