Come organizzare un viaggio
in aereo con un animale

Gli animali sono esseri meravigliosi. E mi ha fatto molto piacere vedere a Djerba, di recente, i turisti con al seguito il proprio cane! Perché gli animali non si abbandonano per nessuna ragione al mondo. Quindi ti dico come organizzare un viaggio in aereo con un animale.

Come organizzare un viaggio in aereo con un animale

Non solo cani e gatti possono volare ad alta quota, ma anche pesci, volatili, conigli, porcellini d’India, criceti e furetti, ovviamente nell’apposito trasportino o nella gabbietta o comunque secondo le indicazioni della compagnia aerea con cui si vola. 

Viaggiare con il proprio amico a quattro zampe però richiede qualche attenzione in più, anche economica, e la voglia di disbrigarsi tra burocrazia varia. Che a volte fa scappare davvero la voglia di partire con il proprio peloso.  Ecco quindi come organizzare un viaggio in aereo con un animale:

  • verifica se la compagnia aerea con cui si viaggia accetta animali e nel caso quali sono le sue disposizioni (per esempio, costo del biglietto e tipo di trasportino) dato che non esiste una regolamentazione unica;
  • fare richiesta alla compagnia aerea con largo anticipo, specie se trasporterai il tuo animale in cabina, perché alcune compagnie non accettano più di due animali a bordo;
  • acquistare il biglietto anche per il pet. Se ti stai chiedendo quanto costa portare il cane in aereo o un altro animale, devi sapere che anche in questo caso i prezzi variano. Per esempio per Fragolino, che è stato il. mio compagno di vita, per il viaggio di andata a Santo Domingo, in cabina, avevo pagato 18 euro a chilo (quindi 180 euro totali);
  • rivolgersi all’Asl veterinaria della propria zona per sapere quali documenti produrre, come il passaporto, e al veterinario di fiducia per i vaccini di routine e richiesti (come quello antirabbia) e il microchip;
  • accertarsi che il Paese di destinazione accetti animali e nel caso quali sono le disposizioni e le leggi in vigore (alcuni Paesi possono prevedere per l’animale anche periodi di quarantena). Puoi chiedere  all’Ambasciata o al Consolato di riferimento. Il Regno Unito e l’Irlanda per esempio non consentono il trasporto di animali (solo come cargo), a meno che non si tratti di cani guida o d’assistenza riconosciuti per passeggeri disabili, il cui trasporto comunque è sempre gratuito.

Ecco la mia esperienza quando mi sono trasferita in Repubblica Dominicana con Fragolino, il mio micione. Sulle vaccinazioni da seguire per andare oltreoceano con un gatto, in aereo, tutti d’accordo: oltre a quelle di routine, c’e da fare anche quella contro la rabbia. Meglio anche somministrargli un antiparassitario se ha parassiti, e applicare un antipulci. Poi. Microchip. Passaporto. Certificato di buona salute internazionale, che dura solo un mese dal giorno di emissione. Unico grande dubbio: insieme al vaccino antirabbica ci vuole anche la titolazione anticorpale dello stesso? E qua apriti cielo. Chi sosteneva di sì e chi sosteneva di no. Tanto sono chiare le direttive. Poi un giorno una veterinaria dell’Asl di Milano mi disse che per partire per la Repubblica Dominicana non era necessaria, ma lo diventava se Fragolino un giorno fosse rientrato in Italia. Convinta di rimanere qua per tanto tempo, non gliela feci fare. Mi sono fidata e sono partita senza la titolazione e infatti non ho avuto problemi.

Come prepararsi per il ritorno in Italia

 

Poi in prossimità della fine del mio anno sabbatico ho deciso di rientrare in Italia. E quindi si era ripresentato il problema. Ora come faccio a partire? Devo fare la titolazione, come mi aveva detto la veterinaria. Ma per fare la titolazione è necessario effettuare un prelievo del sangue sul gatto, inviare il campione in laboratorio, aspettare tre mesi, pagare circa 200 euro. Quindi ho iniziato a informarmi anche in Repubblica Dominicana tra i veterinari e le gattare, e anche presso le agenzie di viaggio. Il Consolato italiano mi ha rimandato al sito del ministero della Salute, ma la normativa in merito era introvabile. Alla fine, affidandomi anche alle persone che sono rientrate in Italia con il gatto, Fragolino può partire senza titolazione perché questa e’ si necessaria per entrare in Italia ma solo se il gatto non è europeo, ovvero acquistato o adottato in loco, quindi di una razza diversa. Se è invece europeo non serve. Fragolino è stato contento. E io pure.

Come deve essere il trasportino o la gabbia per l’aereo

Il trasportino deve essere omologato Iata (International Air Transport Association), l’ente internazionale che stabilisce le norme per il trasporto aereo. Anche in questo caso comunque è importante chiedere dettagli (peso e misure) alla compagnia. 

Il peso massimo consentito potrà variare a seconda della compagnia con cui si vola, generalmente tra i 6 e i 10 kg. Nel caso di Fragolino, non dovevo superare i 10 kg complessivi, quindi considerato che il mio amore pesava 8,5 kg dovevo munirmi di un trasportino che non pesasse più di un chilo e mezzo. Quindi anche un cane di piccola taglia può viaggiare a bordo purché non superi il limite di chili ammesso.

L’unico momento spiacevole che dovrai affrontare, o almeno per me lo è stato, è quando passerai sotto il metal detector: il gatto dovrà uscire dal trasportino e, in braccio al proprietario, passare sotto il metal detector, mentre il trasportino verrà scansionato ai raggi X vuoto. Io avevo il terrore che scappasse e di non prenderlo mai più e invece mi si era aggrappato con le zampe anteriori letteralmente al collo, mentre il poliziotto esclamava: “Che bel gattone”.

Via libera per i cani per assistenza emotiva

Molte compagnie aeree permettono di trasportare a bordo i cani per assistenza emotiva (Esa) ovvero quelli che accompagnano persone con disabilità mentale o emotiva e la cui presenza aiuta il padrone a stare meglio, a gestire l’ansia e a sconfiggere la paura di volare, e i cani guida per non vedenti o per disabili, che in genere viaggiano gratuitamente in cabina.

Consigli per affrontare al meglio il viaggio in aereo

Per affrontare al meglio il viaggio in aereo con il proprio peloso metti in pratica questi consigli:

  • abitua l’animale al trasportino,
  • dà da mangiare fino a 4 ore prima della partenza,
  • consultati con il veterinario per decidere se sia necessario somministrare o meno eventuali tranquillanti. Io, per esempio, mi ero fatta prescrivere dei calmanti omeopatici nel caso in cui Fragolino ne avesse avuto bisogno. Sai come è andata a finire? Che li ho presi io! Oppure puoi provare i FIori di Bach o gli oli essenziali, o mettere nel trasportino o nella gabbia delle tarts alla lavanda che trovi su ormedifferenti.it

Prima però pensa al suo benessere psicofisico

Prima di avventurarsi in un viaggio con il proprio animale, è bene prima pensare al suo benessere. Perché a volte un viaggio può causare un forte stress all’animale, e alcuni cani in aereo soffrono davvero. 

A onor del vero, devi comunque sapere che secondo i dati ottenuti dalle più grandi compagnie aeree, la percentuale relativa agli incidenti capitati agli animali durante un viaggio ad alta quota è bassissima, pari allo 0,01%. E in genere, in questi pochi casi, la responsabilità è stata del padrone, che ha sottovalutato le condizioni di salute del proprio animale. 

I passeggeri a quattro zampe, infatti, vengono imbarcati in stive pressurizzate e climatizzate, all’interno di trasportini che rispettano gli standard fissati dalla Iata (International Air Transportation Association) che garantiscono al peloso un viaggio sicuro e confortevole. Inoltre alcune compagnie stanno pensando a nuovi trasportini sempre più comodi.

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Come trasportare un peloso in aereo senza padrone

Non sempre si può viaggiare sullo stesso aereo con il proprio animale. Capita per esempio per il tipo di razza o per evitare troppi scali, oppure perché il cane viene importato magari a seguito di una adozione nel Paese di origine del peloso. Quindi, come trasportare un peloso in aereo senza padrone? 

In questo caso è bene rivolgersi a esperti nel trasporto e nella spedizione di animali via aerea che osservino scrupolosamente le norme di sicurezza Iata e Ipata (International Pet and Animal Transportation Association, l’associazione mondiale degli specialisti del Trasporto di Animali). Affidarsi a specialisti del pet cargo è importante per il benessere dell’animale e per dire addio a ogni forma di preoccupazione. 

Questi esperti, infatti, hanno l’obiettivo di riunire la “famiglia” in tempi rapidi e assicurare all’animale un viaggio sicuro, confortevole e il meno stressante possibile, occupandosi di ogni singolo passaggio, dalle pratiche doganali all’assistenza veterinaria, dal ritiro a domicilio alla documentazione, dalla prenotazione del vettore aereo all’assistenza all’aeroporto di arrivo. 

Come esperta di viaggi con animali e di animali (se non lo sai sono founder anche di Orme Differenti), contattami,  e ti aiuterò a organizzare il tuo viaggio con il tuo fedele amico a quattro zampe con gli esperti del cargo.

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