Come si riceve la pensione
a Santo Domingo?
La Repubblica Dominicana è tra i Paesi gettonati dove trascorrere la propria pensione, tutto l’anno o nei mesi invernali. Anche sul fronte pensioni c’è molta confusione: come si riceve la pensione a Santo Domingo? Netta o lorda? Molti si improvvisano esperti, dando false informazioni. Come sempre, anche in questo caso, meglio affidarsi a esperti riconosciuti. Cerchiamo di fare chiarezza su un argomento poco semplice come quello delle pensioni con Luca Tagliatatela, commercialista, revisore ufficiale dei Conti e uno dei massimi tributaristi internazionali.
Come si riceve la pensione a Santo Domingo?
Sono sempre di più i pensionati che, specie per necessità, decidono di lasciare l’Italia e trasferirsi all’estero in Paesi dove la pensione vale di più e dove possono anche trascorrere la propria vecchiaia con meno problemi. E vivere ai Caraibi da pensionato è un po’ il sogno di tutti!
Ho intervistato a Luca Tagliatatela, commercialista, revisore ufficiale dei Conti e uno dei massimi tributaristi internazionali, che spiega molto bene cosa comporta vivere da pensionati in Repubblica Dominicana.
Esistono accordi bilaterali tra l’Italia e la Repubblica Dominicana per evitare la doppia imposizione?
“A oggi non esiste alcun accordo bilaterale tra Italia e Repubblica Dominicana in materia di doppia imposizione. La Repubblica Dominicana non tassa le pensioni e dunque la doppia imposizione è in ogni caso scongiurata, ma l’Italia continuerà a tassare in assenza di un trattato che attribuisca al Paese della (nuova) residenza, ovvero la Repubblica Dominicana, il potere esclusivo di tassare. Le pensioni corrisposte a persone non residenti nello Stato italiano, da enti residenti nel territorio dello Stato o da stabili organizzazioni nel territorio stesso, sono imponibili in linea generale in Italia”.
Quindi un pensionato che diventa residente in Dominicana riceverà sempre la pensione tassata?
“Esatto. Anche se ogni caso va analizzato di per sé, ma il principio generale è questo. Ciò in quanto, ai sensi dell’art. 23, co. 2, lett. a) del Testo Unico italiano delle imposte sul reddito “si considerano prodotti nel territorio dello Stato, se corrisposti dallo Stato, da soggetti residenti nel territorio dello Stato o da stabili organizzazioni nel territorio stesso di soggetti non residenti: le pensioni, gli assegni ad esse assimilati e le indennità di fine rapporto (…)”. Tradotto: una volta acquisito lo status di soggetto fiscalmente residente in Repubblica Dominicana, la pensione continuerà a essere tassata in Italia per il semplice fatto che la stessa è erogata da un soggetto italiano, per esempio l’Inps. È questo uno dei principali effetti, come dicevo, dell’assenza di una Convenzione contro le doppie imposizioni, ed è questo il motivo per cui è importante affidarsi a un consulente preparato che metta il pensionato a conoscenza di tutti i pro ed i contro di un trasferimento effettivo di residenza. È sempre preferibile esaminare caso per caso e distinguere tra pensionati Inps, Enpam e quelli del settore pubblico/amministrativo, ma in linea generale è come ho spiegato”.
Può invece avere agevolazioni?
“Sì, se ne rispetta i requisiti di legge. Bisogna indagare a fondo la presenza di agevolazioni fiscali nel Paese di destinazione che possano aiutare chi si trasferisce garantendo significativi risparmi fiscali, o guadagni, a seconda del caso. È ormai dal 2007 che la Repubblica Dominicana ha compreso di avere un’importante risorsa economica nei cittadini stranieri che intendono trasferirsi ai Caraibi. Per questo motivo è stata emanata una legge che ne agevola il trasferimento sull’isola garantendo importanti benefici fiscali. Non solo. Infatti, conformemente alle disposizioni della legge n. 171-07, i pensionati e gli investitori, così come definiti all’articolo 1, possono far richiesta per ottenere la residenza dominicana; in tal senso, i richiedenti beneficiano del “processo di residenza accelerato” il quale consente agli investitori stranieri di ottenere il rilascio della carta di soggiorno entro non più di 45 giorni lavorativi che, parlando della burocrazia di Paesi caraibici, è un ottimo risultato. Addirittura, se lo si desidera, è possibile ottenere la nazionalità in circa soli 6 mesi”.
Ce ne sono altre?
“Tutti coloro che ai sensi della citata legge si qualificano dunque come pensionati o investitori possono beneficiare delle seguenti esenzioni:
- nessuna tassa sul trapasso immobiliare della prima proprietà immobiliare acquistata;
- esenzione parziale (del 50%) delle tasse sulle ipoteche, sempre e quando il creditore sia un istituto finanziario autorizzato da norme di legge interne;
- esenzione parziale (del 50%) di tasse sulla proprietà immobiliare (Ipi);
- esenzione totale delle tasse su dividendi ed interessi, indipendentemente dalla fonte (sia essa Dominicana o no);
- esenzione parziale (del 50%) della tassa sui capital gain per gli immobili venduti da pensionati che siano stati acquistati in conformità di legge;
- nessun dazio sull’importazione di una sola automobile. Inoltre, se acquistata in Repubblica Dominicana, l’automobile sarà esentata dalle tasse sul consumo locali (Itbis e Isc, simili alla nostra Iva);
- nessun dazio sull’importazione di mobili o arredi per la casa o per l’ufficio.
Tutte queste esenzioni rimarranno in vigore a tutti gli effetti per l’intera durata della residenza riconosciuta a favore del pensionato o dell’investitore. Attenzione ai requisiti di legge però: il pensionato che vuole godere di tali benefici dovrà percepire un ingresso mensile documentato non inferiore a $1.500″.
Cosa si intende per investitori stranieri?
“Per investitori stranieri si intendono quegli individui che beneficiano di un reddito costante e permanente proveniente da capitali generati o che si trovano all’estero, e che derivano da una delle seguenti fonti:
- investimenti e/o depositi di banche che hanno sedi all’estero;
- rimesse provenienti da banche o società finanziarie che hanno sedi all’estero;
- investimenti da parte di imprese che anno sedi all’estero;
- rimesse originate da proprietà immobiliari;
- interessi ricevuti da titoli emessi in moneta straniera e generate all’estero;
- utili ottenuti per investimenti in titoli emessi in moneta straniera e/o nazionale con lo Stato (o sue istituzioni), sempre nella misura in cui il capitale sia stato generato all’estero e il cambio della moneta avvenga invece in Repubblica Dominicana;
- interessi, rendite o dividendi derivanti da investimenti in beni mobili o immobili presenti nel territorio della Repubblica Domenicana, a condizione che il capitale investito sia stato generato prevalentemente all’estero”.
Cosa si intende per residenza fiscale?
“Essere fiscalmente residente in un paese vuol dire essere soggetto a tassazione da parte di quello stesso paese. Per esempio, le persone fisiche fiscalmente residenti in Italia sono soggette a tassazione Irpef su tutti i loro redditi, ovunque questi siano prodotti secondo il cosiddetto principio del worldwide income taxation. Ai fini fiscali, si considerano residenti in Italia le persone fisiche che per la maggior parte del periodo d’imposta sono iscritte all’anagrafe della popolazione residente ovvero hanno in Italia il domicilio o la loro residenza secondo le norme del codice civile. I predetti criteri sono da considerarsi alternativi e non concorrenti; dunque è sufficiente che anche uno solo di essi risulti verificato per essere considerati fiscalmente residenti in Italia”.
Un pensionato che vuole trasferirsi definitivamente in Repubblica Dominicana può far seguire le pratiche di trasferimento della pensione da un commercialista in Italia?
“È assolutamente necessario affidarsi a un professionista che traghetti il pensionato dall’Italia alla Repubblica Dominicana tenendolo per mano e aiutandolo a farsi accreditare la sua pensione direttamente all’estero e non solo. E che si occupi di tutte quante le pratiche necessarie e indispensabili affinché il pensionato possa considerarsi a tutti gli effetti fiscalmente residente all’estero evitando qualsiasi contestazione possibile da parte delle autorità fiscali italiane. La pensione, in numerosi casi, non è l’unico reddito di pensionati e più in generale di soggetti che si trasferiscono all’estero, si pensi per esempio ai redditi immobiliari presenti sul territorio italiano piuttosto che a investimenti finanziari effettuati tramite banche italiane. È necessario pertanto un’analisi attenta e ponderata di ogni singola persona al fine di scongiurare casi di possibile doppia imposizione (la prima in Italia e la seconda in Repubblica Dominicana). Molti sistemi tributari nel mondo adottano criteri simili a quello italiano, per questo motivo, se non si presta la dovuta attenzione, si rischia una doppia residenza fiscale e una conseguente doppia tassazione. Nella fiscalità, infatti, sono moltissime le variabili da analizzare e da prendere in considerazione anche nel caso che può sembrare apparentemente più semplice“.
In pensione in Repubblica Dominicana in 3 step
Molti mi chiedono come si vive a Santo Domingo da pensionati, rispondo sempre che ogni caso è a sé, cioè dipende dalla persona e dal suo stile di vita. In ogni caso consiglio sempre di avvicinarsi all’isola del sorriso in 3 graduali step:
- inizia con una vacanza (te la posso organizzare io su misura).
- vivi nel Paese almeno 3-6 mesi per vedere se ti piace e se corrisponde alle tue esigenze.
- affidati a professionisti seri che ti possano dare assistenza burocratica e/o anche un aiuto nella gestione di eventuali proprietà che hai in Italia.