Come monetizzare un blog di viaggi
Prima di Punto di rotta avevo un blog, danielalarivei.com, con il quale ho avuto grandi soddisfazioni fin da subito e dopo cinque mesi avevo già monetizzato, anche se poco. E siccome lo scopo di un blog, non solo di viaggi, è avere un tornaconto e nel migliore dei casi un guadagno, ti dico come io ci sono riuscita e perché ho deciso di raccontartelo ora. Ma ci sono diversi modi per trasformare un blog di viaggi in un lavoro. Vediamo allora come monetizzare un blog di viaggi.
Come monetizzare un blog di viaggi
Questa settimana ho lavorato tanto e mi sono stancata. Troppe ore al computer. Ho dedicato poi parte del mio tempo a dare informazioni di ogni tipo a tutti quanti: da come si fa un blog, alla Seo, passando per la Repubblica Dominicana e la Tunisia, fino a cercare e trovare soluzioni di viaggio per i miei clienti e i miei amici, che sono sempre i peggiori clienti.
Poi mi sono imbattuta in veri e propri vampiri di energie, come li definisce il mental coach Roberto Re, ovvero in persone che ti prosciugano energie senza che tu abbia alcun tipo di beneficio (nemmeno umano) e che anzi depotenziano e a volte danneggiano le tue attività. Credo molto nella medicina psicosomatica: questa stanchezza ha voluto dirmi qualcosa. E quel qualcosa è questo post: come monetizzare un blog di viaggi.
3 modi per guadagnare con un travel blog
A ogni azione corrisponde un risultato, ma se questo risultato non arriva o non va bene, è matematico che devi cambiare modo di agire. In questi giorni ho dedicato ore e ore in particolare a due persone. Ho dedicato loro il mio tempo, ho rivelato loro piccoli trucchetti di ordinaria sopravvivenza, insomma sono stata un libro aperto su tutto. Risultato: entrambe hanno carpito le mie informazioni, i miei aiuti, i miei consigli e poi quando si doveva concretizzare quello per cui mi hanno contattato sono andati altrove (tanto il lavoro grosso l’avevo fatto io) o hanno fatto da soli. Ecco allora come monetizzare un blog di viaggi..
1) Offro consulenze a pagamento: nessuno lavora per la gloria
Ti accorgi che il blog sta diventando una professione quando aumentano i numeri, quando ci dedichi otto ore al giorno se va bene, quando non riesci più a rispondere in tempo reale a chi ti scrive.
Questo è anche un motivo per cui sono diventata Travel Designer con partita Iva ed è nato puntodirotta.it
Non ci si improvvisa blogger, né travel designer, né consulente di viaggi. Nel mio bagaglio ci sono master, corsi, studi, libri. C’è formazione. E ancora tanto devo imparare. E soprattutto bisogna essere sempre aggiornati perché le cose cambiano alla velocità della luce. Quando i numeri aumentano, vuol dire che è il momento di guadagnare. Il blog è un lavoro perché un blogger mette a disposizione degli altri esperienza, formazione, professionalità e visibilità. È giusto che venga riconosciuto e pagato. Così so che se ti rivolgi a me per carpire informazioni e poi concretizzare altrove, almeno non ho né perso né regalato il mio prezioso tempo.
Sai perché gli avvocati, i notai, i commercialisti, i medici e gli specialisti di ogni tipo si fanno pagare anche profumatamente per dieci minuti di consulenza? Perché per quei dieci minuti che dedicano a te hanno studiato dieci anni.
2) Organizzo viaggi personalizzati
Quando sono tornata in Italia, dopo il mio anno sabbatico in Repubblica Dominicana, avevo creato appunto danielalarivei.com, perché iniziavo ad appassionarmi di blogging. Le soddisfazioni sono arrivate fin da subito grazie anche ai social network. Le persone mi scrivevano per avere informazioni e molti addirittura per avere voli, vacanze, viaggi, case, escursioni…
A questo punto ho capito che potevo monetizzare il mio blog grazie alla mia esperienza in Repubblica Dominicana: basta regalare clienti alle varie agenzie turistiche. Quei clienti potevano essere miei!
Sono diventata consulente di viaggi. In pratica, ho aggiunto alla professione di travel blogger e journalist quella di travel agent, e oggi di travel designer con partita Iva.
Quali sono le differenze tra un consulente di viaggi e travel designer e una qualsiasi agenzia o sito on line che a prezzi stracciati ti vende di tutto (e un motivo c’è)? Eccole. Un consulente di viaggi:
- offre servizi di qualità: ricordati che se paghi meno c’è sempre qualche buon motivo. Mi viene in mente un episodio a Zanzibar dove feci anni fa una bella vacanza e che a distanza di anni ce l’ho ancora impresso in mente come un bisturi nella carne. Escursione a Nakupenda, il secondo piano del paradiso, una lingua di sabbia bianchissima circondata dall’acqua cristallina dell’Oceano Indiano. Due agenzie offrivano la stessa escursione a Nakupenda, ma una a un costo più caro. Ecco perché. Arrivati sulla lingua di sabbia, l’agenzia che offriva l’escursione più cara aveva messo a disposizione dei clienti un bel gazebo con buffet rinfrescante al riparo dal sole. L’altra no. Dirai: pagare di più per un gazebo? Prova a stare tutto il giorno a Nakupenda sotto il sole cocente e poi dimmi se non avresti speso 15 euro in più;
- è specializzato: la concorrenza nel mondo dei viaggi è tanta. I competitor sono davvero molti, e in Repubblica Dominicana così come in altri Paesi, le agenzie turistiche non mancano di certo. Quello che conta in un mondo oramai saturo di tutto è la specialità e la formazione. E avere intelligenti accortezze. Un consulente di viaggi in genere è specializzato su un paio di prodotti (non è possibile sapere tutto di tutto), ha fatto le proprie esperienze, ha vissuto magari all’estero come me, ti organizza un viaggio se vuoi ad hoc e ti aiuta anche a capire dove, preventivi più bassi alla mano, c’è una possibile fregatura, consigliandoti quindi soluzioni alternative;
- è sempre disponibile: un consulente di viaggi non ti abbandona nel momento in cui fai il bonifico, ma sarà sempre disponibile per qualsiasi emergenza in qualsiasi momento, da quando parti a quando rientri.
3) Altri modi si sfruttare il blog per monetizzare
Quindi, un blog lo si fa se si ha un tornaconto altrimenti è tempo sprecato. Il tornaconto non è uguale per tutti. Un blog può essere uno strumento per ottenere lavoro, per esempio offrendo appunto consulenze, oppure uno strumento che frutta soldi per esempio attraverso collaborazioni con aziende, affiliazioni, raccolta di pubblicità. Io uso soprattutto il blog come atterraggio di potenziali clienti in cerca di viaggi classici o personalizzati in particolare in Repubblica Dominicana e Tunisia.
Ho la grande fortuna, nel mio lavoro, di unire tre belle professioni: la giornalista, la blogger e la consulente di viaggio/travel designer. Tre professioni diverse ma che viaggiano in parallelo. Non potevo desiderare altro. E la cosa più bella è che le faccio tutte e quante insieme. Per esempio, se faccio un viaggio, posso vendere un articolo a un giornale, raccontare l’esperienza come blogger, e offrire la mia esperienza a potenziali clienti interessati a quella destinazione. E ognuna di queste tre professioni rinforza le altre. Insomma, faccio 3 cose, 3 lavori, in un colpo solo.
“Nemmeno un cane scodinzola per nulla”
Uno psicologo che collaborava al mensile in cui ho lavorato per sette anni, quando ha fatto giustamente presente che dopo anni di collaborazione gratuita, era arrivato il momento che ricevesse un compenso per la sua collaborazione, che l’editore gli aveva ovviamente rifiutato, rispose: “Nemmeno un cane scodinzola per nulla”.
