Come muoversi in Kenya

Sono appena tornata dal Kenya (nel vero senso cronologico: sono le 11 del mattino e sono atterrata a Milano Malpensa alle 4.20, ovvero 35 minuti in anticipo rispetto all’orario schedulato) e già vorrei ritornarci! È stato un viaggio ricco di sorprese e privo di false aspettative, anzi, forse proprio perché non ne avevo che si è  rivelato un viaggio magico! Inizio con questo post in cui ti dico come muoversi in Kenya, perché io sono rimasta simpaticamente basita. Ecco perché.

Come muoversi in Kenya: i tuk tuk

Ho riso come una matta quando li ho visti!!! Sono le nostre api-car (furgoncini a tre ruote) trasformati in taxi. Pensavo esistessero solo in Paesi come la Thailandia e invece popolano le strade anche del Kenya. Sono tantissimi, dai diversi colori, alcuni più grandi e comodi, altri più contenuti. Ma tant’è che è una esperienza divertente da fare assolutamente!

Ho preso per la prima volta il tuk tuk, la seconda sera del mio arrivo. Stavo facendo amicizia con una signora di Milano e mi stava raccontando appunto che in Kenya ci si muove con i tuk tuk. Insieme ad altre persone, si stava discutendo sul cosa fare e se uscire o meno. Io avevo una emergenza: dovevo assolutamente cambiare i soldi, cioè gli euro in scellini. La persona che in hotel si occupava del cambio non c’era, e così, senza programmare nulla (e per questo la serata è stata bellissima) decidiamo di andare a cambiare i soldi al Casino e di andarci con il tuk tuk.

Inizialmente, avevo un po’ di timore, non era paura, forse la mia solita ansia. Era sera, buio (le strade in Kenya non sono proprio belle e la sera molto buie), in più avevo già sentito italiani dire che uscire era pericoloso. Quindi, per farti capire, io sarei uscita la seconda sera che mi trovavo nell’Africa nera, con una signora conosciuta cinque minuti prima, avrei preso un tuk tuk alle 22 inoltrate per andare al Casino a cambiare soldi e ritornare in hotel a notte profonda, con i soldi in tasca. Una genialata. Che ho fatto!

Ma che esperienza! Andiamo per ordine: la signora che era con me era matta come un cavallo (con cui poi ho fatto davvero amicizia e condiviso tanti bei momenti), io sembravo una bambina felice e spensierata. Non avevo mai preso un tuk tuk, forse da piccolissima ero salita su un’ape, se la memoria non mi inganna. Il driver rideva (ancora ora non so per quale motivo ridesse, se per quello che dicevamo o perché aveva appena caricato una cinquantenne diventata all’improvviso bambina). Insomma, ci stavamo divertendo tutti quanti come dei matti!

Finalmente, dopo mesi impegnativi, stavo provando un bel senso di libertà: i tuk tuk sono aperti lateralmente e il vento scompiglia i capelli! 

Mi stavo finalmente divertendo.

Ero in Kenya  e in quel momento era quello che per me contava. 

Quando sei felice facci caso, e io ci feci caso.

Cos’è il tuk tuk

Il tuk tuk è un particolare mezzo di trasporto pubblico. Sono le nostre api-car che sfrecciano per le strade del Kenya. 

Si chiama tuk tuk per il rumore prodotto dal motore. Sono tutti molto colorati e appunto rumorosi. 

In genere si sta in due, ma ho visto anche esemplari con 5 persone e merce al seguito. 

Sono indicati per fare piccoli tragitti, ma anche qui la fantasia ha vinto di brutto.

Il tuk tuk in sé è un mezzo sicuro, a fare la differenza è chi lo guida!

Regola d’oro: contrattare sempre il prezzo prima di salire.

Come muoversi in Kenya: taxi moto

Un altro mezzo pubblico che si può utilizzare per spostarsi in Kenya è la taxi moto, quella che in Repubblica Dominicana si chiama motoconcho (puoi approfondire leggendo il post Come muoversi a Santo Domingo: i mezzi di trasporto).

Anche in questo caso, non ci sono regole, o meglio, ci sono ma nessuno le rispetta: nessuno indossa il casco e si va anche in cinque… Ma non dimenticarti di contrattare sempre il prezzo prima di salire in sella.

I tuk tuk e le taxi moto non sono assicurati per i turisti, quindi prima di partire dall’Italia, come ho già spiegato nel post Come organizzare un viaggio in Kenya da soli  stipula una valida assicurazione viaggio.

Come spostarsi in Kenya: i matatu

Sono arrivata alla conclusione che il Kenya non è tanto diverso dalla Repubblica Dominicana. Il matatu sarebbe la gua-gua dominicana. I matatu sono infatti piccoli bus pubblici (massimo in genere quattordici persone più autista e conduttore) e sono proprio uguali alla gua-gua: si sta stipati come sardine, non ci sono pressoché fermate prestabilite (si sale e si scende quando si vuole) e costano pochissimo. Io ho preso il matatu per andare da Malindi a Watamu: non potevo non provare anche questa folcloristica esperienza.

Come viaggiare in Kenya: altri mezzi di trasporto

Altri mezzi di trasporto in Kenya sono i taxi gialli (nelle grandi città) e i grandi bus pubblici come quello che va da Malindi a Nairobi, capitale del Kenya.

Poi c’è il noleggio auto. Non ti ho detto una cosa molto importante: in Kenya si guida a sinistra, quindi se non hai praticità con la guida alla sinistra, non ti mettere al volante ma delega. In ogni caso, il noleggio dipende dal tipo di auto e per quanto tempo ne hai bisogno. Per esempio, un noleggio di 6 giorni può costare 12.000 scellini (circa 15 € al giorno per un totale di 90 €).

Se vuoi organizzare un viaggio o un safari in Kenya, contattami: come travel designer collaboro con diverse agenzie locali e possiamo organizzare per te un viaggio davvero super!

Restiamo in contatto!