Come fare business
in Repubblica Dominicana

La Repubblica Dominicana è un Paese in forte crescita ed è normale che attragga neo imprenditori o aziende che vogliono internazionalizzarsi, grazie alle agevolazioni istituite dal Governo dominicano. Purtroppo, però, molte attività in Repubblica Dominicana falliscono in breve tempo. Quasi sempre ciò succede perché si sottovalutano molte cose, per esempio si pensa che fare affari in Repubblica Dominicana sia facile, o perché ci si affida a falsi professionisti (leggi alla fine del post come evitarli). 

Quando si vuole aprire una attività in Italia o all’estero nulla deve essere lasciato al caso: bisogna fare una analisi di mercato, studiare i competitor, avere un capitale ecc. Grazie al web e ai sociali oggi poi è tutto più facile. Ma la parola d’ordine, on line e off line, che tu voglia aprire una attività in Repubblica Dominicana o consolidarti con la tua azienda, è avere un’idea precisa di quali siano le azioni da svolgere.

Perché la Repubblica Dominicana è un Paese in crescita

La Repubblica Dominicana è un Paese in crescita perché grazie a diversi fattori, come l’invidiabile location geografica, le norme legali vigenti, la stabilità politica ed economica e le infrastrutture, offre diverse opportunità di business e investimenti. Vediamoli nel dettaglio con il supporto della “Guida degli affari in Repubblica Dominicana by Pellerano & Herrera”.

Ecco i principali motivi per cui la Repubblica Dominicana è un Paese in crescita.

1) Location geografica invidiabile

La posizione dell’isola nel centro dei Caraibi permette di accedere facilmente ai mercati dell’America del nord, del sud e centrale, che può fungere così anche da ponte tra questi mercati e il continente europeo per il commercio di beni e servizi.

2) Sistema legale che incentiva

Il sistema legale dominicano è un incentivo per gli investimenti. “In Repubblica Dominicana ci sono eccellenti opportunità di investimenti e finanziamenti. Anche aprire una impresa è facile e veloce (per approfondire Fare impresa in Repubblica Dominicana in una settimana). In un Paese che ha una crescita del Pil superiore al 7%  non è difficile intercettare opportunità. Per esempio, ci sono zone turistiche in forte sviluppo turistico come Puerto Plata, Samana e Punta Cana” ha sottolineato Manuel Pacheco, direttore della Promozione degli investimenti e dello sviluppo del Ministero del turismo.

3) Economia in forte sviluppo

Negli ultimi anni la Repubblica Dominicana ha registrato una invidiabile stabilità macroeconomica constatabile in una crescita progressiva dell’economia, in un tasso di cambio e di inflazione che si mantiene a livelli uniformi e sani. Grazie alle manovre del governo, l’economia dominicana ha avuto infatti un processo continuo e regolare di modernizzazione, che ha permesso di aprire e integrare commercialmente l’economia locale con i mercati internazionali, in modo sicuro e libero.

L’economia dominicana, che  dipende dalla integrazione economica internazionale, presenta due profili diversi: l’economia esterna, con focus su turismo e zone franche industriali, e l’economia domestica con focus su comunicazione, costruzioni, elettricità, commercio e trasporti.

I settori in crescita (dati 2014) sono, in ordine: minerario, costruzioni, educazione pubblica, finanziario, hotel, bar e ristoranti, sanità privata, trasporti, sanità pubblica, manifattura locale, comunicazioni, commercio, settore pubblico, energia, agroalimentare, altri servizi, zone franche, immobiliare, educazione privata. Il tasso di inflazione nel 2014 è stato dell’1,58%.

4) Infrastrutture sviluppate

In più la Repubblica Dominicana conta una rete di infrastrutture abbastanza sviluppate per soddisfare le esigenze di una società che si basa soprattutto sulla commercializzazione di beni e servizi. La rete delle strade è una delle migliori della regione e permette di raggiungere tutti i punti del Paese. Ci sono infatti 8 aeroporti internazionali e 14 porti moderni importanti, ampi ed efficienti localizzati a breve distanza dai centri di produzione. Anche il sistema di telecomunicazioni costituisce uno dei principali vantaggi competitivi del Paese.

5) Situazione politica stabile

La Repubblica Dominicana è una democrazia rappresentativa eletta con voto diretto e segreto dal 1966. Attualmente il governo vanta aspirazioni a sviluppare un progetto economico aperto al mondo con un sistema giuridico trasparente e stabile, dove la sfera politica ha una forte alleanza con il settore privato.

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Sfrutta il digitale per fare affari in Repubblica Dominicana

Il digitale può rappresentare un’opportunità da non perdere per le aziende che hanno bisogno di riossigenarsi e per chi da zero vuole fare affari in Repubblica Dominicana. Ne parliamo con Gabriele Carboni, autore per Hoepli di Strategie web per i mercati esteri.

Internazionalizzazione: una soluzione per uscire dalla crisi

 

L’export rappresenta una soluzione alla crisi italiana. “Anche nelle fasi di rallentamento dell’economia, l’export ha rappresentato un’area di crescente rilievo – spiega l’autore -. Uscire dai confini nazionali si rivela non solo utile ma a volte determinante per il successo o la crisi delle piccole e medie imprese. Anche nei momenti di difficoltà, le aziende – anche piccole e piccolissime – attive su Internet che hanno esportato, hanno ottenuto risultati di gran lunga migliori rispetto a chi sul web non c’era”. Tuttavia, le operazioni di export richiedono costi, organizzazione aziendale, liquidità che non tutte le aziende sono in grado di affrontare togliendosi così l’opportunità di conquistare l’estero. In questo senso il digitale può invece venire d’aiuto e offrire molti vantaggi.

Il digitale è leva strategica per l’export

 

L’internazionalizzazione, tradizionale  o on line, è un processo delicato che richiede tempo (almeno un anno di lavoro) e denaro. Ma la comunicazione on line accelera il  processo di internazionalizzazione. “Il web aiuta infatti ad avvicinare i mercati esteri in relazione al loro livello di digitalizzazione – sottolinea ancora l’autore del libro. Senza dimenticare però che è sempre importante  presidiare tali mercati economicamente e fisicamente. Perché le persone parlano con le persone e fanno affari con le persone. Questa attitudine, umana, non cambierà mai. Il ruolo del web è quello di avvicinare le persone e fare in modo che decidano di incontrarsi per scoprire se possono sviluppare business“.

I principali vantaggi di una internazionalizzazione digitale

 

“Operare su mercati nuovi con prodotti nuovi può essere rischioso – precisa Carboni. Il Web Marketing aiuta nella fase di scelta dei mercati e definizione dell’offerta, permettendo inoltre l’inserimento nel nuovo contesto a costi ridotti. Pensare di dover inviare un Export Manager all’estero per un anno, allestire un ufficio se non una sede, prevede costi enormi a cui le Pmi non sono più in grado di far fronte, quanto meno in una prima fase”. Ecco allora i vantaggi:

  • ottenere informazioni sul mercato di riferimento, senza il bisogno di recarsi in loco per analizzare i singoli elementi;

  • sostenere costi inferiori rispetto ai canali tradizionali;

  • comunicare con mercati “distanti” senza investire tempo e denaro in missioni e fiere, da destinare invece alla riconfigurazione dei propri prodotti/servizi per il mercato scelto;

  • aumentare i potenziali clienti in target e comunicare con loro in tutto il mondo;

  • poter vendere direttamente tramite e-commerce, senza dover aprire negozi fisici;

  • acquisire in tempi rapidi contatti qualificati – cioè in target e interessati al prodotto – a costi inferiori rispetto alle attività tradizionali anche perché con una corretta reputazione web è più semplice fissare incontri;

  • misurare l’attività in tempo reale ed eventualmente correggerla durante il percorso, a seconda dei risultati ottenuti.

L’importanza di avere una strategia

 

Sia nel caso di un primo approccio ai mercati esteri sia nel caso di un consolidamento della propria posizione competitiva in un Paese, è opportuno pianificare gli interventi a dodici mesi. Prevedendo eventualmente innesti più brevi di web o social advertising. “Dato che per approcciare un nuovo mercato sono necessari almeno due o tre anni di investimenti, è estremamente importante avere la certezza di investire il proprio capitale in azioni che possano essere misurate – spiega l’autore -. Una strategia ben pianificata porterà contatti interessati a intraprendere trattative commerciali. Questo si traduce in una semplificazione e velocizzazione del lavoro dell’Export Manager, che dovrà farsi carico dei contatti generati per trasformarli in vendite”.

In particolare una buona strategia dovrebbe prevedere (aspetti che purtroppo ho visto pressoché inesistenti in alcune attività nate in Repubblica Dominicana che poi infatti hanno chiuso dopo un paio di mesi):

  • budget per scegliere i canali giusti anche in base alla disponibilità economica;

  • conoscenza del mercato e della sua cultura, e gli step necessari ad avviare correttamente i processi d’internazionalizzazione;

  • segmentazione del target cui il prodotto/servizio è potenzialmente rivolto: se l’azienda si rivolge a un target specifico ha più possibilità di profitto;

  • realizzazione di un sito web moderno e completamente localizzato per il mercato selezionato;

  • analisi dei competitor;

  • attività di Social Media Marketing su canali specifici per ogni Paese (Twitter si propone come il miglior canale di comunicazione per l’approccio ai mercati esteri). I Social Media, in particolare, offrono la possibilità di indirizzare la propria comunicazione a un target definito e specifico, aiutando a sviluppare la Brand Awareness;

  • Web Advertising e Social Advertising sempre secondo gli usi del Paese target.

Come evitare fregature

Molto diffuse in Repubblica Dominicana, ecco 3 consigli dell’autore per evitare le fregature:

  1. distingui un professionista attraverso i suoi Case Study optando per uno specialista verticale e non generalista;

  2. valuta attentamente le risorse esterne: come successe qualche anno fa con l’avvento dei siti web, quando ogni mattina qualcuno si “svegliava Web Master”, oggi succede la stessa cosa con i Social Media Strategist;

  3. evita con buona pace di figli, nipoti e cugini che sembrano essere gli interlocutori prediletti dell’imprenditore, tipicamente a scapito di preparazione ed esperienza.

Incentivi per l’industria cinematografica

Tra gli incentivi fiscali attuati dal governo dominicano, ci sono gli incentivi fiscali per l’industria cinematografica. Ad averli favoriti, tra gli altri aspetti, la vegetazione lussureggiante, le spiagge di sabbia bianca e l’architettura coloniale della Repubblica Dominicana.  Che si prestano bene a ogni tipo di set, per esempio per un film d’azione nella foresta o un thriller ambientato in mezzo all’Oceano. Il Governo, infatti, attraverso incentivi fiscali, mira a creare un polo di attrazione per l’industria cinematografica internazionale: una vera e propria Hollywood dei Caraibi.

Sull’isola sono state girate produzioni internazionali come la serie americana Autobiografia di un finto assassino per Netflix e Vacanze ai Caraibi, il film del Natale 2015 di Neri Parenti.

Oltre ai lungometraggi, le produzioni televisive sono ormai di casa in Repubblica Dominicana. Per esempio: la versione turca della serie Survivor si è spostata dalle Filippine a Samana e la versione greca della stessa serie è passata dalla Patagonia argentina al nord della Repubblica Dominicana. Mentre la versione svedese di The Bachelor ha scelto come location Punta Cana.

Già negli anni Settanta il Paese è stato utilizzato come location per girare le scene del film Il padrino II, così come alcune scene di Il salario della paura e Apocalisse Now (quest’ultimo girato anche sul Rio Chavon). Ma è del 2010 la prima legge che stabilisce incentivi fiscali per l’industria cinematografica. In particolare, essa prevede il rimborso in crediti fiscali del 25% di tutte le spese per le produzioni cinematografiche superiori ai 500.000 dollari, così come l’esenzione delle tasse per il trasporto della strumentazione audiovisivaUn’oscura verità, girato nel 2011 con protagonista Andy Garcia, è stato il primo film in cui questa legge è stata applicata.

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